L’area d’intervento dello Psicologo dell’età evolutiva si estende dai primi anni di vita fino alle soglie dell’età adulta.
Le problematiche psicologiche che possono accompagnare l’iter evolutivo di questi anni riguardano prevalentemente: disturbi nella relazione oggettuale primaria, difficoltà di rapporto familiare e sociale, disagi nella relazione col gruppo, disturbi legati alla personalità, difficoltà comportamentali, problematiche legate all’apprendimento e disagi conseguenti alla separazione dei genitori.
È previsto, come primo intervento, un colloquio preliminare coi genitori (indispensabile nel caso di minorenni) durante il quale vengono presentate le problematiche e la storia di vita del soggetto. Seguono poi incontri con l’interessato che comprendono colloqui clinici ed eventuale somministrazione di test specifici per l’indagine del problema.
Infine, in base agli esiti della diagnosi, vengono proposte le indicazioni da seguire o programmi di presa in carico psicologica che si realizzeranno con tempi e modalità da concordare.
L’intervento dello Psicologo clinico in età adulta è finalizzato all’individuazione ed al trattamento delle problematiche psicologiche (es. ansia, fobie, depressione, stress, difficoltà relazionali, disagio esistenziale)
L’obiettivo è quello di promuovere le potenzialità individuali e migliorare la qualità di vita della persona in ambito sociale, lavorativo, familiare e di coppia.
Tra gli strumenti messi in atto dallo psicologo per raggiungere tale obiettivo vi è primariamente il colloquio anamnestico, volto ad indagare l’insorgenza ed il mantenimento del sintomo/disagio, nonché la storia di vita della persona. Sulla base di ciò verranno concordati tempistiche e modalità dei successivi colloqui clinici di supporto psicologico.
Il centro concede inoltre la possibilità di eseguire Valutazioni Neuropsicologiche dell’adulto e dell’anziano finalizzate ad individuare difficoltà cognitive (valutate tramite somministrazione testistica) appartenenti a domini differenti (attenzione, memoria, funzioni esecutive, abilità visuo-spaziali) che si intrecciano tra di loro influenzando negativamente la qualità di vita della persona e dei suoi famigliari.
Le difficoltà cognitive possono derivare da malattie o condizioni cliniche di vario tipo.
Prima di compiere la valutazione è necessario svolgere un colloquio anamnestico con l’individuo e i suoi famigliari, al fine di comprendere al meglio la problematica presentata, anche con l’utilizzo di una refertazione medica precedente.
Al termine della valutazione verrà rilasciato un referto in cui sarà descritta l’anamnesi, l’osservazione clinica del paziente durante il colloquio, l’esito della somministrazione testistica ed i relativi punteggi. Sulla base di esso verrà ipotizzata la diagnosi e le proposte di intervento.
Tra gli interventi usufruibili vi è la Stimolazione Cognitiva, una terapia non farmacologica utilizzata con le persone affette da demenza. Essa consiste nella stimolazione delle abilità cognitive residue dell’individuo, ovvero quelle che la malattia ha attualmente risparmiato. Il fine è quello di contrastare il declino cognitivo e favorire i meccanismi di compensazione.